Cammino tra le tue strade come se fosse la prima volta in vent'anni
con innocente curiosità
insaziabile come il deserto grida pioggia
cerco di catturare con lo sguardo ogni centimetro di polvere, ogni angolo e ogni pietra,
per imprimere nella memoria una realtà
che sento sempre più distante.
Le donne ormai mature del paese
con il volto solcato dal tempo e i capelli argento
che avidamente pregano tra i banchi della piccola chiesa
stringendo tra le mani quegli speranzosi rosari
ora che l'età volge al tramonto e i giorni rimasti sono ormai pochi per perdonarsi ogni passato errore.
La banda chiassosa che accompagna una silente processione
una fila anonima di persone chiusa nei suoi grigi abiti
a rincorrere dietro un Santo suppliche mai ascoltate
da un Dio che questi luoghi così lontani dalla sfarzosa modernità
ha dimenticato, lasciando solo tanta miseria e desolazione.
I bambini goliardici di vita sfrecciano sulle biciclette di questa bianca piazza,
solitamente vuota, ora addobbata da palloncini, impregnata dall'odore di vino e dolci,
un profumo che si mescola alle chiacchiere di due anziani che seduti al tavolino dell'unico bar ingannano le ore con una briscola,
atmosfera indescrivibile di una terra che già scommette su chi sarà il prossimo ad essere inghiottito dal suo stesso analfabetismo.
Case di mattoni circondate da montagne, con orti e vigneti intorno,
gli ultimi tesori di contadini poveri di speranza,
per le strade, asini stanchi cavalcati da selle ormai consunte, l'odore della carne cotta alla brace,
che andrà a sfamare bocche già piene di dolcissima ignoranza,
un sole talmente penetrante da accompagnare con il suo calore
il canto stanco di questa gente.
La sera infuocata da un cielo di stelle artificiali, colorati lampi di luce,
che ogni anno qualcuno fa nascere, lasciando attonito un pubblico di pastori,
a trasmettere l'illusione di giovanili sogni mai realizzati
per seguire le orme dei padri.
Il mio paese é in festa, un misto tra sacro e profano,
che affascina e delude costantemente, scorcio di un mondo sbiadito
che la finta luccicanza della città neppure conosce....
con innocente curiosità
insaziabile come il deserto grida pioggia
cerco di catturare con lo sguardo ogni centimetro di polvere, ogni angolo e ogni pietra,
per imprimere nella memoria una realtà
che sento sempre più distante.
Le donne ormai mature del paese
con il volto solcato dal tempo e i capelli argento
che avidamente pregano tra i banchi della piccola chiesa
stringendo tra le mani quegli speranzosi rosari
ora che l'età volge al tramonto e i giorni rimasti sono ormai pochi per perdonarsi ogni passato errore.
La banda chiassosa che accompagna una silente processione
una fila anonima di persone chiusa nei suoi grigi abiti
a rincorrere dietro un Santo suppliche mai ascoltate
da un Dio che questi luoghi così lontani dalla sfarzosa modernità
ha dimenticato, lasciando solo tanta miseria e desolazione.
I bambini goliardici di vita sfrecciano sulle biciclette di questa bianca piazza,
solitamente vuota, ora addobbata da palloncini, impregnata dall'odore di vino e dolci,
un profumo che si mescola alle chiacchiere di due anziani che seduti al tavolino dell'unico bar ingannano le ore con una briscola,
atmosfera indescrivibile di una terra che già scommette su chi sarà il prossimo ad essere inghiottito dal suo stesso analfabetismo.
Case di mattoni circondate da montagne, con orti e vigneti intorno,
gli ultimi tesori di contadini poveri di speranza,
per le strade, asini stanchi cavalcati da selle ormai consunte, l'odore della carne cotta alla brace,
che andrà a sfamare bocche già piene di dolcissima ignoranza,
un sole talmente penetrante da accompagnare con il suo calore
il canto stanco di questa gente.
La sera infuocata da un cielo di stelle artificiali, colorati lampi di luce,
che ogni anno qualcuno fa nascere, lasciando attonito un pubblico di pastori,
a trasmettere l'illusione di giovanili sogni mai realizzati
per seguire le orme dei padri.
Il mio paese é in festa, un misto tra sacro e profano,
che affascina e delude costantemente, scorcio di un mondo sbiadito
che la finta luccicanza della città neppure conosce....
2 commenti:
Non so come tu riesca ogni volta ad esprimere in parole i tuoi pensieri in un modo talmente perfetto che pare di vivere in prima persona le tue stesse emozioni...
questo post è STUPENDO!!!!
un abbraccio forte forte!
Cara Sè,
ti ringrazio per i complimenti:sei dolcissima :)
Il post non é male, più che altro,moltocinico, non trovi..? Ma ho solo descritto ciò che vedo, ciò che sento... e mi fa piacere sentire che ti sia piaciuto..!
A presto e grazie ancora..
Un bacione!
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